Liana Millu: il senso del mistero

Scritto da Costanza Baldini il January 22, 2013.

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Sto cercando di documentari prima della partenza. Ovviamente devo farmi strada tra i tantissimi film e libri sull’Olocausto. Mi sono stati consigliati i libri di Liana Millu. Il suo è un punto di vista assolutamente originale sul rapporto tra fede e Olocausto. Mi sono infatti spesso chiesta cosa succede a un credente che vive l’esperienza del campo di concentramento. La cosa più ovvia che mi posso immaginare è che perda la fede. Ecco Liana Millu ha fatto esattamente il percorso inverso, è entrata assolutamente atea nel campo di concentramento e ne è uscita con un “senso di mistero” che lei riesce a definire come Agnosticismo, cioè la sospensione del giudizio su Dio e sul sovrannaturale.

Questa la sua testimonianza:

Nella lunga strada, che mi condusse dall’ateismo all’agnosticismo, l’acquisizione del senso del mistero fu, io credo, determinante. Ho provato molte volte a identificare i momenti di tale passaggio, ma è impossibile. L’unica cosa che mi è rimasta nettissima nella memoria è il ricordo di un pomeriggio di domenica, in cui non si lavorava; tra la zona delle baracche e la zona dei crematori c’era un grande spiazzo erboso. E mi rivedo, quella domenica, sdraiata sulla terra e fissa a guardare una catena di montagne viola che si profilavano all’orizzonte.
Non pensavo a nulla, però mi sentivo affascinata, come se dalle lontane montagne mi raggiungesse qualcosa; e capivo che io ero sì all’ombra dei crematori, ma oltre la pianura e oltre le montagne c’era ancora qualcosa. Insomma, era per me evidente il senso del mistero. Forse in quella domenica cominciò a cambiare il mio animo. Perché ero stata di un ateismo puro, che talora, in certe ore cupe, diventava un ateismo invidioso; proprio così. L’animo, indurito e rattrappito dalle sofferenze, anelava la fede dei credenti, pensava al conforto, all’abbandono che sarebbe stato lasciarsi trascinare dalla corrente di una fede. E me lo scrollavo da dosso quasi con rabbia.

Tratto da “Chi è come te fra i muti?” Lezioni promosse da Carlo Maria Martini. Garzanti 1993.

 

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